Assemblee Sindacali

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Faccio la campagna dei pomodori da 5 anni. Ogni anno facciamo un incontro coi sindacati.
Quest’anno, come gli altri, i rappresentanti sindacali erano 3, uno per CGIL, uno per CISL ed uno per UIL. Ci hanno consegnato un foglio standard, che consegnano a tutte le fabbriche che fanno le campagne del settore, e lo hannoletto ad alta voce. Dopodichè hanno risposto a due o tre domande dei lavoratori che puntavano più che altro sulla disoccupazione. Il resto del tempo lo hanno speso vantandosi di alcune conquiste nella faccenda del Contratto Collettivo. A quanto pare infatti, il CC è scaduto ma loro ci hanno fatto sapere che sono in concertazione e che si battono per tenere i premi di produzione alti. Insieme ai fogli standard sui quali erano indicate sinteticamente una serie di FAQ su contratto, infortunio e disoccupazione,venivano consegnati anche i fogli di adesione ai sindacati. Molti li hanno compilati ed hanno aderito a qualche sindacato,ma per pudore non ho inchiestato su quali fossero i sindacati favoriti. I rappresentanti sindacali sono sempre loro. Vengono da noi e da tutte le altre fabbriche del settore. In generale tutti e tre tengono le fila dei rapporti sindacali di tutto ciò che riguarda il settore di trasformazione agroalimentare della zona, che è piuttosto grosso nella città di Parma e provincia. La mia impressione è che, essendo una cosa molto ripetitiva per loro, si sono occupati di dire quello che dovevano dire e di convincerti di aderire al sindacato. Era sottointeso nel discorso che se non aderivi al sindacato, ad una delle loro sigle (le “maggiormente rappresentative”), qualora dovessi imbatterti in un problema, la tutela dei tuoi diritti andrebbe incontro a lungaggini ed inefficienze che la copertura del sindacato può agevolare. E’evidente che il loro interesse è nelle iscrizione, non nelle lotte. Per quello che riguarda le faccende che potremmo chiamare “di lotta” , o nel loro caso di contrattazione sindacale, è evidente che loro si concentrino molto di più sui lavoratori fissi dai quali percepiscono lo 0.8% dello stipendio nel corso di tutti l’anno, tutti gli anni. Si concentrano indubitabilmente su di loro per impostare il loro discorso sindacale sul settore, anche se in realtà, il grosso dei dipendenti durante tutto l’anno è precario (da campagna o da cooperativa) mentre loro, i fissi, sono circa un quinto della media di chi lavora in fabbrica.
Quando si parla di infortunio tutti dicono, anche i rappresentanti dei sindacati alle riunioni, che copra la mezz’ora prima e la mezz’ora dopo l’orario di lavoro. Ma in un’altra azienda ci hanno spiegato che non è affatto così. L’infortunio copre il tragitto più breve e più logico da quando esci di casa. Ci sono persone che abitano a Reggio Emilia, o a Mantova e che per venire a lavoro ci mettono ben più di mezz’ora, sopratutto coi mezzi. A saperlo, magari qualcuno l’avrebbe chiesto.